lunedì 2 aprile 2012

Ciao Danilo

 La tua barca incagliata nelle acque di San Pietro e noi con le pinne a spingerla da poppa mentre tu gridavi ordini e consigli. Questa è la prima immagine che mi è venuta in mente quando ho ricevuto la notizia della tua partenza. Poi ho capito perchè. In quella immagine c'era condensato il tuo mondo, l'amore per il mare dell'isola genovese, la speleologia verniciata sulla sponda del gozzo con quel Proteo che nessun pescatore sardo sa che anfibio sia, e poi gli allievi, diventati istruttori subacquei sotto la tua guida, disposti a tutto anche a spingere una barca in panne. Poi mi sono ricordato i primi acquisti nel sottoscala , il mio primo discensore, e sempre in mezzo a corde e dressler c'era qualche pezzo subacqueo e così ho comprato da te anche la mia prima maschera da sub.Sono stato sempre orgoglioso di avere avuto l' opportunità di apprendere da te e Checco i rudimenti della speleologia, quando la speleologia perugina era al top grazie a quella squadra di punta Amorini, Salvatori,Giampaoli che ci aveva regalato Monte Cucco la grotta allora più profonda d'Italia!Si lo so non ami tanti infiorettamenti , ma anche la subacquea umbra ti deve molto , forse tutto, perlomeno la Fipsas di cui sei stato DDR per tantissimo tempo. Ci lasci un poco soli, senza la tua ironica visione del mondo e delle cose, ci lasci meno soli per quello che ci hai insegnato e così spero che ci sia veramente un posto dove tu possa finalmente accendere e fumare quel sigaro che le mani di chi ti ama hanno lasciato nel taschino della tua giacca. Bon voyage, mon ami.

sabato 24 marzo 2012

Spiate e veleni


Quando si dice "roba da chiodi" ci si riferisce proprio a del materiale che può essere utilizzato solo per farne appunto chiodi.Nel documento ritrovato, una denuncia,  ci chiarisce come nel settecento anche alcuni pezzi pregiati fossero ridotti a chiodi, ma in quel caso il gioco valeva la candela infatti la catena usata allo scopo era stata prelevata a costo zero!! Nello stesso tomo ho poi rintracciato una singolare supplica dei Priori allo scopo di interrompere una fastidiosa invasione di lettere anonime che stava mettendo a dura prova la tenuta sia del tessuto sociale che , soprattutto, familiare. Le lettere venivano inviate tramite il corriere a Narni, li, poichè erano indirizzate a Todi venivano rimesse nella posta da riportare in Città , e quando ritornavano succedeva il finimondo!!! Come sempre vi lascio il piacere di leggere gli originali e di trarre le vosrte considerazioni.

mercoledì 29 febbraio 2012

La cucina dei Priori di Todi

 
Come era attrezzata la Cucina dei Priori "residenti" nel Palazzo a loro destinato sulla Piazza di Todi? Ho trovato questo elenco ,come sempre, nell'Archivio Storico e sono rimasto sorpreso dalla quantità e diversità degli utensili oltre che dai nomi usati per definirli. Ve li propongo senza trascrizione e se qualcuno ha qualche notizia potremmo definire meglio l'uso che ne veniva fatto. La suddivisione tiene conto della qualità del materiale con cui l'utensile è costruito ( rame, ferro, legno...). Eccovi l'elenco. 
ASCT, dal Fondo della Biblioteca Comunale, Inventario del publico rinovato nel 1620, sul dorso Inventario dei Mobili del Palazzo Priorale e Forno del Pan Venale.
 Mobili della cucina RAME - METALLI


 FERRI


 LEGNI et PIETRA