martedì 29 novembre 2011

work in progress


Lavori di allestimento della Mostra , grazie all'intervento delle truppe cammellate ( Charlie e Silvano) allestimento pannelli, intanto in anteprima le foto dello pseudo capitello libero dalle murature dell'arco nei fondi dove si terrà la Mostra. Notare come al di sopra del blocco di travertino si dipartano le basi di due archi....!!!!

lunedì 28 novembre 2011

la democrazia

In quasi duemila siamo andati a votare per le primarie, lascio il giudizio politico dei risultati ad altri, a me invece piace sottolineare questa partecipazione ed il ritorno ad una democrazia che si costruisce dal basso e non nelle segreterie dei partiti. Speriamo che prima del prossimo voto, ma sarà difficilissimo, cambino almeno la legge elettorale. L'importante è che adesso si proceda tutti uniti per eleggere  sindaco Carlo Rossini!

domenica 27 novembre 2011

la gru in Piazza del Popolo!



Piazza del Popolo bloccata per il montaggio degli elementi portanti dell'ascensore dellla Pretura. Ecco le foto

giovedì 24 novembre 2011

supra murum rendering

I lavori per la Mostra continuano e stanno arrivando i risultati della collaborazione dell'ing. Monica Nucciarelli e dell'arch.Irene Paliani con gli urban divers. Ci sono i primi rendering, che ve ne sembra? Il programma è confermato INAUGURAZIONE MARTEDI (strano!) 6 DICEMBRE presso il Circolo tuderte , con una breve conferenza del Prof. ENRICO MENESTO' , a seguire visita della Mostra.

lunedì 21 novembre 2011

http://www.scintilena.com/wp-content/uploads/manifestosupramurum-450x633.jpg

domenica 20 novembre 2011

supramurum3 29 agosto 2006

Cinque anni orsono con Carlo Pirrami , nel corso di una ricognizione, il 29 agosto 2006 alle ore 10,30 ( ragazzi ste macchinette digitali si ricordano di tutto!!!) insieme a Carlo, "Sticchio" e "Bero" facemmo una ricognizione allo scopo di presentare un progetto di intervento alla Soprintendenza archeologica per cercare di sanare le numerose infiltrazioni di acqua nell'area del Teatro romano. In quell'occasione  ampliammo una piccola apertura su una tamponatura che Carlo Pirrami aveva effettuato allo scopo di indagare sulla presenza di acqua al suo interno. Trovammo così un altro pezzo della struttura del Teatro, purtroppo in parte riempito di terra e radici. Mi sono venute in mente quelle foto proprio mentre sto scrivendo il testo della Mostra e se volete vederle eccovele!! Nello stesso giorno mi infilai nel cunicolo dell'orto e trovai alla fine un fistula plumbea inglobata nell'opus, non riuscii allora a fare la foto, ma a questo ci hanno pensato i ragazzi del Liceo.

sabato 19 novembre 2011

supra murum 3

Pozzo Morghetti, siamo quasi alla fine dell'esplorazioni, mancano solamente due pozzi e domani sera ci dedicheremo a disegnare le sezioni e le piante di tutte le cisterne e pozzi esplorat. A prima vista la situazione sembra abbastanza chiara, ma non è detto che proprio gli ultimi due non ci riservino delle sorprese. Intanto Alessandro sta sperimentando la risalita ...senza mani!!! Non è da tutti.

venerdì 18 novembre 2011

mostra supra murum 2

Cisterne dei Voltoni , foto Fabrizio Ardito, urban divers:Maurizio Todini e Daniele Capezzali
Abbiamo terminato di fare la restituzione grafica del rilievo delle Cisterne dei Voltoni, uno degli elementi inediti della Mostra, grazie all'aiuto ed alla professionalità ( per uno speleo normale come me AUTOCAD...è un mistero intergalattico) dell'ingegner Monica Nucciarelli ed ai rilevatori sub Marco Serafini, Alessandro Lunghi e Massimo Bustrenga ed all'impegno dei mitici Silvano e Adelmo.  Il rilievo era stato fatto dal Gruppo Speleologico (Daniele Parasecolo e soci) ma solo in pianta, adesso vederlo in 3D è tutta un'altra cosa!!! L'appuntamento è sempre per venerdì 6 dicembre!

Vi dico prima la notizia buona o quella cattiva?

RISCHI IDROGEOLOGICI: “STANZIAMENTO DELLA REGIONE DECISIVO PER LA  
SALVAGUARDIA E IL RILANCIO DELLA RUPE DI ORVIETO E DEL COLLE DI TODI”
–  
NOTA CONGIUNTA DI GALANELLO (PD) E BUCONI (PSI)
 
I consiglieri regionali Fausto Galanello (PD) e Massimo Buconi (Psi)
esprimono soddisfazione per lo stanziamento di 1 milione e 150mila euro
per
il contenimento del rischio idrogeologico del Colle di Todi e della Rupe
di
Orvieto. Sarà centrale il ruolo dell’Osservatorio per il monitoraggio
e la
manutenzione permanente. Le risorse saranno destinate anche ad alcuni
interventi specifici riguardanti le due città.
 
 
(Acs) Perugia, 17 novembre 2011 - “Mai abbassare la guardia sui rischi
idrogeologici che caratterizzano il territorio. Su Todi ed Orvieto la
Regione
ha voluto dare un segnale importante per la salvaguardia e il rilancio di
due
straordinari luoghi che sono patrimonio comune di tutta l'Umbria”. I
consiglieri regionali Fausto Galanello (Pd) e Massimo Buconi (Psi)
esprimono
soddisfazione per la decisione della Giunta regionale e della presidente
Catiuscia Marini di stanziare un milione e 150mila euro per il
contenimento
del rischio idrogeologico del Colle di Todi e della Rupe di Orvieto.
Proprio
Galanello e Buconi erano tornati, nei mesi scorsi, per mezzo di una
specifica
interrogazione, a lanciare l'allarme sulle necessità di un “intervento
rapido per alcune opere di conservazione straordinaria e per assicurare
la
piena operatività dell'Osservatorio per il monitoraggio e la
manutenzione
permanente che è attivo da anni in entrambe le città".
 
“Il rischio idrogeologico – spiegano in una nota congiunta Galanello
e
Buconi – è un problema che riguarda gran parte del territorio
regionale,
ma che ha in Orvieto e Todi le due emergenze più evidenti, riconosciute
e
gestite con attenzione da anni anche attraverso importanti sostegni
finanziari nazionali e regionali. Lo stanziamento deciso dalla Giunta
riconosce uno stato contingente di straordinaria necessità e permette di
riannodare i fili che legano tra loro i vari interventi succedutisi nel
tempo. In particolare – sottolineano – si vuole tornare a dare
centralità all'opera di prevenzione egregiamente svolta negli anni
dall'Osservatorio per il monitoraggio e la manutenzione permanente: uno
strumento essenziale per anticipare eventuali pericoli, garantendo una
piena
funzionalità dei due centri storici e l'incolumità di fronte al rischio
dei
suoi abitanti”.
 
Galanello e Buconi accolgono inoltre positivamente la scelta di
utilizzare
per la realizzazione degli interventi la Comunità montana
Orvietano-Narnese-Amerino-Tuderte, “con la quale la Regione Umbria
stipulerà apposite convenzioni, avendo già  acquisito nel settore
importanti competenze”.
 
Oltre al finanziamento in favore dell'Osservatorio, le risorse saranno
destinate per alcuni interventi specifici riguardanti le due città. In
particolare, a Todi è prevista la realizzazione di lavori di
manutenzione
straordinaria della pubblica illuminazione dei percorsi dell'ascensore
inclinato e lavori di sistemazione del piano viabile e la pavimentazione
sul
tratto di strada che collega Porta Nuova alla Circonvallazione Ovest. Ad
Orvieto, il Comune ha richiesto finanziamenti per il ripristino del
deflusso
delle acque superficiali, opere di contenimento, consolidamento della
sede
stradale e di disgaggio.
 
Galanello e Buconi ricordano anche come sia “in discussione in
Consiglio
regionale una propria mozione che chiede alla Giunta di rappresentare al
Governo e al Parlamento italiani il rifinanziamento delle legge speciale
numero “545/’87” per il consolidamento di Orvieto e Todi,
necessario ad
acquisire ulteriori risorse finalizzate al completamento degli interventi
indispensabili al mantenimento delle condizioni di sicurezza e alla
verifica
dell'efficacia nel tempo delle opere realizzate”. 
 
Massimo Buconi
Presidente Gruppo "Socialisti e Riformisti per l'Umbria"
Grazie all'impegno di Massimo Buconi si sono realizzate le condizioni per un nuovo
 finanziamento alla Città di Todi ed a quello della Città di Orvieto. Questa è la buona
 notizia. Inizio a pensare male quando vedo che tra le cose da fare vi sono opere di
 ordinaria manutenzione ( illuminazione, ascensore ???) che nulla hanno a che vedere con
il rischio idrogeologico. Non vorrei che come al solito si possano utilizzare risorse con
una più che evidente finalizzazione per risolvere altri..problemi.
Che la discussione sulla Comunità montana che quasi si trasforma in rissa sia legata proprio
alla gestione di queste risorse, che visti i tempi...grasso che cola!!!
Una domanda: che ne pensano i candidati sindaco di questa situazione?

giovedì 17 novembre 2011

Teatro romano - supra murum

La novità della Mostra di quest'anno è la partecipazione dei ragazzi della 1 A del Liceo Classico di Todi . Grazie al Preside Guarente ed alla Professoressa Brunelli è stato possibile avviare una ricerca che si è anche avvalsa di sopralluoghi sul "campo". Il risultato sarà visibile alla Mostra, intanto queste foto documentano il sopralluogo.

martedì 15 novembre 2011

Supra murum - Mostra

I rocchi di colonna che formano il muro "greco"

Quando sono andato da Giorgio Gabassi per chiedere il permesso di fotografare il muro dentro la sua bottega non potevo pensare che di li a poco ci avrebbe lasciato. Come al solito quella mattina ho trovato una persona attenta ed innamorata della sua Città ed abbiamo chiacchierato a lungo , del resto sapeva bene che facendomi una domanda io avrei risposto parlando...per ore. Ho deciso che il manifesto della Mostra sarà la foto scattata lì ( grazie alla gentilezza degli eredi e di Mario Battistoni).

venerdì 11 novembre 2011

il gioco del pallone - 2 -

Durante il quinquennio "francese", per ovvii motivi di ordine pubblico, si cercò di contenere qualsiasi momento di socializzazione che potesse innescare "disordini". Norme precise furono emanate sull'apertura di osterie e taverne ed anche il Gioco della Palla ne fece le spese.
" Ordina
Il gioco della Palla è vietato affatto in qualunque luogo interno della Città, ed in qualunque ora del giorno, non ammettendosi per il medesimo alcun titolo, e giustificazione.
Li contravventori qualsivogliano, e per i Figli di Famiglia li rispettivi Padri e Madri, e per li Minori ed Interdetti li rispettivi tutori, saranno immancabilmente puniti con le Pene stabilite sopra la Polizia Municipale.
Il presente ordine pubbliicato ed affisso nel solito luogo pubblico della Comune obbligherà immediatamente ciascuno, come se fosse stato personalmente intimato.


Firmato G.Morelli"

giovedì 10 novembre 2011

Caccia alle Palombe e divieti di caccia settecenteschi

E' tempo di palombe! Quando passavano, anche nel XVIII secolo era una festa, la possibilità di avere carne e proteine a poco prezzo. Infatti come si evince dal bando che oggi vi propongo, anche in tempo di restrizione delle specie cacciabili le palombe eranno fuori dalle regole. Se avrete la pazienza di leggere la mia trascrizione noterete anche i diversi modi di cacciare : con le reti, con lo schioppo ed anche con una serie di mezzi non proprio "legali" ma che da bambino in casa mia si tramandavano come mezzi utili a risolvere il problema della...fame. Mors tua , vita mea. A vedere oggi certi  cacciatori , abbigliati come contractors, partire per la battuta con armi di "distruzione di massa", mi viene da pensare che l'equilibrio tra noi e la natura è andato completamente fuori misura : o siamo sempre in una perenne carestia o ormai uccidere animali è diventato un semplice "sport".


"Rendendosi tuttavia più infruttifero questo Territorio, non tanto per la malizia de Contadini, che per andare a caccia, lasciano la coltura de Terreni, quanto per li danni, che da Cacciatori si apportano ne seminati; Quindi è che rinovando noi li Bandi da Nostri antecessori, e da noi medemi publicati, proibiamo a tutte, e singole persone alla nostra Giurisdizione soggette tutti gli istrumenti atti a prendere Starne, Quaglie, et altri animali volateli, come Lanciatore, Stracini, Cortinelle, Laccioli in terra, escature d'ogni sorte, vietando ancora il tirarvi con lo Schioppo, et ogni sorte di Reti, dichiarandosi, che tal proibizione debba osservarsi dal primo giorno di Quaresima di ciaschun anno fino alli ventidue di luglio. Nel quantempo non sia lecito ad alcuno andare a Caccia a detti animali, ne portare alcuna sorte di Munizioni, o Reti per quelli prendere, et uccidere; Siccome ancora si proibisce in detto tempo l'andare a caccia a Lepre : poichè facendo li sudetti animali nelli detti mesi li loro nidi, e Figli respettivamente ne siegue coll'ucciderli, e la totale destruzzione degl'animali; si proibisce inoltre di prendere la Starna viva detta communemente la Cantarella, e detta Cantarella, è lanciatora si proibisce per sempre, cioè tutto l'anno pena scudi venticinque, perdita di strumenti, e Bracchi, d'applicarsi per un quarto alla R.C.A., e un quarto all'Accusatore, che sarà tenuto segreto, et il rimanente ad arbitrio, et anche di tre tratti di corda secondo la qualità de casi, e delle persone.
Proibiamo ancora alli Pizzicaroli, Osti, Tavernieri, Locandieri, et altre persone, che non possino ne debbano comprare, e ritenere dette specie animali sotto le sudette pene, durante il sudetto tempo, eccentuandosi però nel Tempo di Quaresima li
Tordi, Franguelli, et altre specie d'animali piccoli; la caccia de quali animali si tollera anche per commodo di quelli, che sono dispensati dall'osservare la Quaresima, e detti Animali si possono prendere con Escature e Vischio.Non intentendosi, che il presente Bando resti proibita la caccia solita de Palombacci anzi quella sia lecito ad ogn'uno di fare, e utile commune con Reti e Schioppo.
Averta pertanto ciascuno di prontamente obbedire, perche altrimenti si procederà all'esecutione delle sudette pene con tutto il rigore, senza alcuna scusa in contrario, e sotto le medesime pene incorreranno tutti quelli che fussero trovati con detti animali, ancorchè non fussero Cacciatori, o fussero Donne; E si procederà irremissibilmente anche per Inquisizione, e con il detto di un sol Testimonio, et in ogn'altro miglior modo più proficuo al fisco. Dato in Todi dal Palazzo Apostolico, questo di 23 Marzo 1747."

mercoledì 9 novembre 2011

La festa per la nascita di Napoleone II , re di Roma - 1811

Il 20 Marzo 1811 nasceva a Parigi l'erede di Napoleone, il 27 maggio il Maire della Comune di Todi ordina che nei giorni 8, 9 e 10 Giugno si festeggi l'evento :
" Nelle tre sere 8, 9, 10 Giugno sarà la Città tutta straordinariamente e vagamente illuminata e gli Abbitanti tutti faranno a gara di rendere in tutte le parti esteriori delle loro Fabriche questa illuminazione la più copiosa ed ammirevole. Un copioso sparo di Mortari e tutte le Campane della Città suonando a Festa annunziaranno all'Aurora dei 9 di Giugno l'aprimento di questa bella giornata A nove ore di Francia della mattina, nel Portone del Palazzo Municipale si farà la distribuzione di bajocchi cinque per ciaschedun povero fino al numero di cinquecento. Quindi avrà luogo nella Sala della Mairie la celebrazione di un matrimonio tra la Zitella Elisabetta Stella con il giovane Civico Emidio Sagripanti scelti da questo Consiglio Municipale nella concorrenza di altri soggetti colla qual spesa verranno contati Franchi 600, dote accordata in tale fausto avvenimento. Questi sposi, accompagnati da due Officiali Municipali andaranno a ricevere la Benedizione Nuzziale nella Chiesa Cattedrale, avanti la Messa Solenne alla quale assisteranno. Di poi sarà cantato un solenne Te Deum in musica con l'assistenza di tutti i signori Canonici ed altri individui del Clero veruno affatto eccettuato ed esentato, portando tutti il costume solito nelle più grandi Funzioni Ecclesiastiche.
All'una e mezza in punto di Notte sarà incendiato un Fuoco d'Artificio nella Piazza Grande.
Il lunedì 10 Giugno sarà permesso l'uso della Maschera, ma tal permesso non avrà luogo che dopo le due Pomeridiane. In tal giorno vi sarà Steccato con Premio di dodici scudi al Bove e quattro al Cane. Questo divertimento dovrà terminare impreteribbilmente alle ore ventidue e mezza italiane per dar commodo al Passeggio delle Maschere. Nella medesima sera sarà chiusa la Festa con Pubblico Veglione nel Teatro di questa Città vagamente illuminato ove sarà permesso l'ingresso ad ogni sorte di persone gratis, purchè vadino decentemente e propriamente vestite. Non sarà permesso di scendere a ballare se non aventi un segno di Maschera o nel Braccio o su il Cappello, come resta proibito di poter ballare a quelle persone che non saranno vestite con quella proprietà che il Pubblico esigge. Si darà principio a questa Festa di Ballo ad un'ora e mezza in punto di Notte e terminerà un'ora doppo la Mezza Notte.
In questo effetto i nostri Signori Aggiunti presiederanno acciochè venghino eseguiti questi nostri ordini che per qualsivoglia titolo non verranno nè dimenticati nè trasgrediti.
La Gendarmeria Nazionale, la Truppa Civica decoreranno tutte le funzioni della Festa, alle quali saranno specialmente i respettivi Capi invitati.
Sarà cura finalmente di tutti gli Abbitanti render nette perfettamente in tale ricorrenza tutte le strade pubbliche contigue alle proprie Case in formità degli Ordini  già pubblicati su questo interessante oggetto di Polizia, altrimenti i Trasgressori  saranno alle pene prescritte immancabilmente sottoposti.
Firmato - Morelli"

La Consolazione e Coriolano Monti

Grazie alla consueta cortesia di Carlo Ursini ( la stampa ed il volume appartengono al suo Archivio privato) sono stato in grado di prendere in esame una stampa della Consolazione e dietro vi era nascosto un piccolo libello a stampa . Si tratta di un trattato sul Tempio scritto dall'architetto Coriolano Monti. Ai lettori del mio blog stamattina offro questa primizia , buona lettura e buona giornata!!!!


lunedì 7 novembre 2011

L'acquedotto del Monte Martano



Quando pensavo all'Acquedotto che porta l'acqua dai Monti Martani alla nostra Città, non so bene perchè, credevo che la presa fosse nel versante occidentale , quello a noi più vicino in linea d'aria. Invece è nel versante opposto, quello verso Spoleto, cosa che ha creato diversi malumori nei nostri vicini ed anche un lavoro di "accerchiamento" della montagna durato diversi anni. Quando alla fine gli operai riuscirono , scavando le trincee per le condutture, a vedere finalmente da lontano Todi fecero una festa memorabile, anche se in effetti mancavano diversi chilometri per compiere il lavoro. Con la approvazione di Umbra Acque ho accompagnato il mio amico ing. Cesare Scarfo alla visita della presa principale, per fare foto e documentare la parte iniziale dell'Acquedotto ( Cesare sta preparando un libro sull'argomento). Intanto ecco alcune delle foto scattate.




Teatro

Manfredo forse non lo sa , ma tra i molti progetti per la costruzione del nuovo Teatro Comunale, ve ne era uno che prevedeva che fosse eretto proprio in Via della Valle Superiore. Ha dunque corso il rischio che al posto di Casa Retti vi fosse il foyer, del resto la musica in quell'abitazione era ed è di casa! Il progetto, l'originale è nella Biblioteca Poletti di Modena, è stato da me rinvenuto durante le ricerche sulle frane tuderti ed è uno tra i molti che il geniale Architetto (Poletti) propose e che pubblicherò sul blog a breve. Ovviamente tutti sanno che il progetto del nostro bellissimo Teatro fu poi affidato ad altri (Gatteschi), restano comunque i disegni di queste parti della Città dove localizzare la costruzione, che per chi vuole sono fonte di molteplici informazioni.



domenica 6 novembre 2011

Il Giubileo del 1575

In previsione del grande afflusso di pellegrini per il Giubileo del 1575 vengono emanati degli ordini relativi all'accoglienza ed al contingentamento dei prezzi in particolare di quelli praticati dagli osti, anche, ovviamente, della Città di Todi.
Eccone alcuni
"Item volemo che per allogiare una sera huomo a cavallo non si possi in modo alcuno domandare ne pigliare più di tre paoli, per magnare a scotto, dando per bocca sua pane, et vino di due sorte quanto basti, insalata, antipasto, carne di due sorte alesso, et arosto, et pelati, et se sarà di magro ova e pesce grosso, et minuto, secondo la qualità de tempi, et altre cose simili, in maniera che ce sia robba a bastanza. Et dopo il  pasto se non sarà vigilia formaggio buono, et frutti, et sieno parimente ubligati darli la camera con il fuoco, et letto, et alli cavalli stalla fieno, ò paglia, et due provende di orzo per cavallo. et se alloggiarà la mattina huomo a cavallo non se possi pigliare più di dui paoli trattando come di sopra, et al cavallo una sol provenda.
Se alcun poi non habbi cavallo, et vogli magnare a scotto si debba trattare come di sopra tanto la mattina come la sera, ne se li possi far pagare più di dui carlini per pasto.
Item per un Servitore senza cavallo che non mangi a tavola col patrone, trattandolo bene come di sopra non si possi pigliare più di un carlino per pasto.
Ma se alcuno non vorrà magnare a pasto, prohibimo che non si possi astregnere, ma l'Hoste sia obligato darli la robba che domanderà al prezzo qui sotto notato.
"Pane,
et prima il pane per quel che costa alla piazza
Vino,
Il vino bianco o rosso, buono non si possi mettere per alcun tempo più di un grosso il boccale, cioè cinque quattrini la foglietta, ne si possi dare mesticato con acqua nemen guasto. Item  che il moscatello cotto non si possa vendere più d'otto quattrini la foglietta, et se sara crudo più di sei quattrini, ma non si possi dare se non a chi lo vuole, et lo domanda.
Carne,
Un pezzo di carne vaccina che sia d'una libra non si possi vendere più di tre baiochi.
Un pezzo di carne di vitella da latte, ò sia alesso, ò arosto non si venda più di baiocchi cinque, purchè sia d'una libra come di sopra.
Item un pezzo di carne di castrato, vitella camporeccia, di porco maschi,agnello, ò di capretto, d'una libra, et cotta come di sopra non si venda più di tre baiochi, et mezzo.
Ne si possi vendere dentro le Città, Terre et Borghi carne di capra, ne di pecora. Et se fuori per le ville et contado si venderà non si possi pagare più di dui baiochi la libra cotta, allesso ò rosto
Pelati,
Item un Capone arosto, ò alesso non si possa vendere più di venticinque baiochi.
Item una Galina, ò Polastro si venda dui carlini cotto come.
Per un piccione di colombara cotto come di sopra baiochi quattro.
Item un piccione grosso cotto come di sopra baiochi dieci.
Minestra,
Item per un piatto di due minestre d'antipasto, non si possi pigliare più di dui baiochi.
Et le polpette quattro al bolognino, et il morsetto, ò figatello più di due quattrini l'uno.
Per una minestra di qualsivoglia sorte un baiocho tanto di grasso, come di magro.
Insalata,
Per una insalata acconcia, un baiocho.
Ova,
Per un ovo cotto in qual si voglia modo, non si possi pigliare più di tre quattrini.
Formaggio,
Un pezzetto di formaggio di quattro once doi baiochi.
Pesce,
Per una libra di pesce grosso, come lucci et tenche cotte alesso, arosto, ò fritto, baiochi quattro, et di anguilla baiochi sei, et di pesce minuto come lasca cotta come di sopra baiochi dui in Perugia.
Et fuori di Perugia baiochi sette il pesce grosso, nove l'anguilla, et baiochi tre et mezzo il minuto.
Item per un piatto di alici, che non sieno manco di quattro acconcie con olio, et aceto, non si possi pigliare più dei dui baiochi.
Item per un piatto di tarantello, ò tonnina acconcio come di sopra che non sia manco di quattro once, baiochi quattro."
Perugia 13 Dicembre 1574

sabato 5 novembre 2011

le campane di S.Fortunato

Quando arrivava il giorno della festa del Patrono, per noi chierichetti della Chiesa di S.Fortunato era un tour de force. Mi svegliavo alle sei e andavo di corsa al Tempio dove mi aspettava Don Lucio (Grandoni poi Vescovo di Todi e Orvieto) per salire le rampe del Campanile ed iniziare a suonare le campane proprio "lassù". Sembrava di stare in mezzo alle nuvole, tanta era la nebbia, e  la mole e l'ingombro delle campane ci facevano sentire ancora più piccoli. Finito il servizio scendevamo infreddoliti a casa del custode dove era sempre pronta una tazza di cioccolato bollente, è da allora che la  storia delle campane  mi affascina e questo passo di un inventario della Chiesa del Santo mi aiuta ora a conoscerle un poco meglio.
"Nel Campanile
Una campana grande che va alla spesa fatta in tempo del Rettorato delli Signori Pietro Paolo Astancolle e G. Veronaci l'anno 1702, di longezza misurata al di fuori palmi quattro e onc.nove principiando sulli manachi, larga palmi quattro e onc.nove e mezzo ove si vede scolpito per ogni manico l'arme di questa Città, e parimenti in quattro parti della medesima la stessa Arme, la Vergine Santissima con il Bambino e il Crocefisso con suo Martello e soalto servibile con quattro grappe di ferro che la sostengono nel ceppo.
Una campana detta LA GROSSA fatta l'anno 1680 al tempo del Rettorato del Sig.Carlo Astancolle...con sua mazza per l'orologio, in tutti i manachi si vede scolpito l'Arme di questa Città ed in una parte parimenti l'Arme d'essa Città la figura di S.Fortunato e la Madonna di larghezza palmi cinque e mezzo e di altezza misurata palmi quattro e onc.otto con suo Battente e quattro grappe di ferro che la sostengono.
Una campana che va alla spesa fatto l'Anno 1695 in tempo del Rettorato degli sig. Giovan Battista degli Oddi e Cap. Francesco Maria Ciccolini alta palmi tre e onc.sette e menza, larga palmi quattro e onc.una e menza col'Arme d'Ambedue li suddetti signori Rettori, l'Arme della Città, l'immagine di S.Fortunato ed il Cristo con suo battente e quattro grappe di ferro che la sostengano.
Una campana fatta l'anno 1692 in tempo del Rettorato del sig. Simone Astancolli alta palmi due e onc.sette e menza larga palmi tre con l'Arme delli Signori Astancolli e della Città.
Una campana la più Antica alta palmi tre e onc.cinque, larga palmi tre e onc.cinque con lettere gotiche intorno, sostenuta da quattro grappe di ferro con suo battente.
Il castello dell'orologio che sta ai piedi del Campanile con suoi pesi e ferri il tutto servibile.
Un... detto di Santa Elisabetta posto sotto il Campanile sudetto con due porte, una al di fuori e l'altra al di dentro che corrisponde in Chiesa e precisamente nella Cappella delli Signori Errighi serrata con chiave."

mercoledì 2 novembre 2011

ponte naia 2

Ponte Naia

Nel XVIII secolo sono presentati diversi progetti per la costruzione di un Ponte sul Naia, tra tutti spicca quello dell'Architetto Pietro Carattoli (progettista del settecentesco Palazzo Donini a Perugia), ecco la trascrizione del suo progetto:
Annotazioni sopra la costruzione del Ponte della Naia secondo la Pianta, e Profilo delineati dicontro la presente.
Volendosi costruire da fondamenti il Ponte sopra il Torrente Naia che sia stabile e sicuro da ogni inconveniente si dovrà osservare con tutta puntualità ed esattezza la qui dietro delineata Pianta e profilo da ma sottoscritto formata a tale effetto con le sue precise misure, quali dalla scala di palmi romani ivi a piè espressa si possono con tutta commodità ricavare , nulla di meno riconoscere e per maggior intelligenza di tutti si formano le seguenti dichiarazioni che serviranno ancora per inserire nell'Istromento da farsi colle Deliberazioni dell'Opera.
Primieramente si dovranno cavare li fondamenti dei due Piloni sodi di larghezza ciascuno palmi 24, e di larghezza contro le ripe palmi 25, in distanza l'uno dall'altro palmi 100, li detti fondamenti si dovranno cavare in tanta profondità quanta sarà necessaria per trovare la terra vergine e soda da poter resistere al peso della mole disegnata; sebene nel presente disegno sia accennata di soli dieci palmi sotto l'acqua, perchè non si sa ne si può sapere finchè non si viene all'atto pratico ove si trovi il masso buono.
In oltre si avvertirà che li detti cavi siano fatti in squadro colla direzione e corrente del fiume, acciò il ponte non venga in scurcio ne diriga la corrente più da una parte che dall'altra delle ripe.
In secondo luogo si riempiranno li detti cavi tutti di muro massiccio ben lavorato con ottima e fresca calce mescolata con puzzolana et arena aspra ad uso d'arte fino alla superficie e piano dell'alveo, che è quello sotto l'acqua segnato con linea punteggiata.

In terzo luogo si caveranno li fondamenti delle ali dell'imboccatura longhi ciascuno palmi 35, di larghezza accanto al pilone palmi 10, e nell'estremità che ripiega verso il terreno della ripa palmi 4, e di poi si riempiranno di muro lavorato come l'anzidetto dei piloni fino all'altezza descritta da medesimi.
In quarto luogo si caveranno li fondamenti per le ali della sboccatura ciascuno di lunghezza palmi 10, di larghezza accanto al pilone palmi 11  e nella loro estremità palmi 4 e si empiranno di muro come si è detto per le altre.
Quinto si dovranno cavare li fondamenti de muri di rinfianco prima dalla parte del terreno piano, di larghezza ciascuno de due di detta parte palmi 26 e larghi palmi 5. Circa la profondità si potrà cavare a scala come è segnato nel profilo, però sempre a proporzione della profondità del Pilone e si riempiranno di muro fino alla superficie del terreno ad uso d'arte come si è detto.
Sesto si caveranno li fondamenti delli altri muri di rinfianco dalla parte del monte della longhezza ciascuno di palmi 15 e 1/2 e larghi palmi 5 riempendoli poscia di muro come li altri:
Fatto tutto ciò con l'esattezza, e posta la terra cavata dalle parti commode da potersene servire, per riempitura de' fianchi del Ponte, si comincerà ad alzare fuori di terra li Piloni e tutt'altro ritirandoli un palmo per parte verso l'acqua acciò lascino fra l'uno e l'altro il vacuo ossia luce del Ponte di palmi 90 come si è espresso nella pianta e profilo: e detti Piloni fuor di terra ed ali dell'imboccatura e sboccatura dovranno essere lavorati a cortina con buone pietre e con tutto collegare le dette ali cogl'istessi Piloni.
Alzati che saranno i Piloni fino all'imposta dell'Arco, si armerà il medesimo con forti incanate di Travi e ponendovi sulle testate le centine di tavole fatte secondo la circonferenza del medesimo arco nella parte di sotto si regoleranno con queste li sordini et altro che deve portare il peso dell'arco mentre si sta lavorandolo. Il detto Arcoò volto del Ponte dovrà essere grosso di tre teste di mattone e nelle testate grosso quattro teste di mattone.Tutta la larghezza di detto Volto deve essere di palmi 24: acciò oltre la grossezza de Parapetti resti il vuoto della strada palmi 20 liberi.
Costrutto che sarà ad uso d'arte l'arco suddetto si alzeranno li suoi muri di rinfianco fino alle linee in spiaggia notate sul profilo ed a suo tempo si riempirà il vano fra essi di terra, e breccia per formare il suolo della strada sopra il ponte.
In ultimo si alzeranno li Parapetti grossi palmi 2; alti palmi 5 e 2/3 colla loro selciata sopra li mattoni a coltello di tutta lungheza dei due palmi. Che è quanto posso e devo dire su questo particolare
Io Pietro Carattoli Architetto Perugino
Il Ponte sarà poi costruito ma vi saranno altri progetti, ve ne anticipo uno